La Rete

La Rete dei Produttori

Le sponde del lago di Como e tutti i territori che lo circondano, pur nella loro diversità, condividono paesaggio, storia e tradizioni. Un tempo le attività agricole erano diffuse ovunque ed hanno sempre dato alle popolazioni locali, anche se con enorme fatica e difficoltà, quanto necessario al proprio sostentamento. La sistematica mancanza di terra facilmente coltivabile, come in pianura o bassa collina, ha spinto generazioni di contadini a sviluppare tecniche di coltivazione particolari, il cui unico obiettivo era la mera sopravvivenza della famiglia con quanto era possibile ricavare da una terra tanto bella quanto dura da coltivare. La base di tutto era l’allevamento per la produzione di latte, burro e formaggio. Per questo motivo la produzione di fieno ed il pascolo in estate erano così importanti. C’era poi la coltivazione della vite e, in misura decisamente inferiore, dell’olivo per produzione di olio ad uso famigliare. Chi aveva un po’ di terra coltivabile, seminava granturco, a volte grano e grano saraceno in successione e poi patate e fagioli.

Quasi tette le famiglie avevano però piante di castagno da cui raccogliere castagne che costituivano una parte importante del raccolto, soprattutto dove la terra coltivale scarseggiava oppure sopra gli 800 metri dove crescevano sole patate e segale.

Con l’avvento dell’industrializzazione degli anni 60 del secolo scorso e della successiva abbondanza di cui ancora oggi godiamo, i terreni di montagna sono stati abbandonati ed i campi più belli tipici delle basse quote, sono stati riempiti da nuove costruzioni.

L’agricoltura che nei secoli ha plasmato il nostro paesaggio è sostanzialmente sparita e rimane ancora, profondamente trasformata, come piccola realtà residuale.

Il nostro territorio non consente la nascita e lo sviluppo di realtà agricole di grandi dimensioni, specializzate nella produzione destinata al mercato agricolo convenzionale. E questo è il motivo per cui le nostre aziende agricole sono micro aziende multifunzionali (si occupano un po’ di tutto) oppure finalizzate alla gestione di un agriturismo.

Oltre al fatto di condividere lo stesso territorio e spesso le attività svolte, cosa collega tra di loro queste realtà? L’Associazione Castanicoltori Lario Orientale o, per dirla più semplicemente, il castagno da frutto europeo, in modo particolare le nostre antiche varietà autoctone.

Salvare dall’estinzione le nostre antiche varietà locali è lo scopo principale dell’Associazione e di tutti i sui iscritti. Rintracciare le diverse varietà coltivate una volta ed identificare le relative piante madri è sicuramente un’attività fondamentale ma un loro salvataggio stabile e sostenibile passa necessariamente solo dal consumo dei loro frutti: le castagne.

Una volta queste castagne erano consumate localmente ma spesso erano anche raccolte per il consumo nelle vicine campagne della Brianza e del Comasco con la tecnica del baratto: castagne in cambio di granoturco.

La castagna, oramai, non fa più parte stabile della nostra dieta e la si mangia solo occasionalmente nel corso castagnate, sagre o feste organizzate quasi dappertutto nel mese di ottobre.

Chi vuole mangiarle a casa le compra al supermercato se abita in città, oppure, se abita in un paesino, va a raccoglierle direttamente dove sa che ce ne sono, anche se non sono sue.

Coloro, invece, che curano le loro piante e ne raccolgono i frutti sono relativamente pochi e meritano di essere chiamati castanicoltori.

Tutti gli iscritti all’Associazione sono, in questo senso, “castanicoltori”, convinti che l’unico modo che abbiamo per salvare le nostre selve sia quello di mangiarne i frutti.

Abbiamo quindi ripreso la filiera del secco, cioè la produzione di castagne secche sia per il consumo diretto che per la produzione di farina di castagne, per poterle poi trasformare in biscotti, marmellate, pasta, birra e molto altro.

All’inizio tutto è nato per coprire il nostro auto consumo. Visto però che i prodotti ottenuti sono buoni e cominciamo ad avere una piccola produzione di castagne secche e farina, abbiamo pensato di dare la possibilità di “mangiare” le nostre castagne anche a persone che non conosciamo direttamente, al di fuori quindi del piccolo circuito del “passa parola”.

Da qui l’idea di fare rete e di aprire un sito per farci conoscere presso un pubblico più ampio di amici e conoscenti che già conoscono i nostri prodotti.

Ecco perché ci presentiamo come “Castanicoltori Lariani” e i primi prodotti con cui vogliamo partire sono quelli a base di castagne, delle “nostre” castagne di cui conosciamo varietà e provenienza. Infatti, tutte le aziende presenti in questo sito, in quanto aderenti all’Associazione Castanicoltori Lario Orientale, hanno il diritto di utilizzare il marchio commerciale registrato dall’Associazione “Castagne e Marroni Lario Orientale” che impone, nel relativo disciplinare di produzione, la totale tracciabilità del prodotto finale.

Speriamo, in un secondo tempo, di completare l’offerta con altri prodotti tipici del nostro territorio come olio e miele e quanto altro le aziende collegate stanno producendo anche se in quantità limitata.

Un terreno ben coltivato e curato è bello per gli occhi e per l'anima, sostiene la biodiversità e conserva il paesaggio a beneficio di tutta la collettività.